Ludovarth per le strade di Bologna
Quella notte la luna brillava alta nel cielo di Bologna. Nel suo letto, Andrea non riusciva a dormire, così guardò il cielo limpido e stellato fuori dalla finestra e disse a bassa voce: «Ludovarth!».
Per le strade di Bologna
Quella notte la luna brillava alta nel cielo di Bologna.
Nel suo letto, Andrea non riusciva a dormire, così guardò il cielo limpido e stellato fuori dalla finestra e disse a bassa voce: «Ludovarth!».
La luna brillò di una luce argentata e al centro della stanza apparve Ludovarth, il folletto viaggiatore.
Anche Lisa, Michele, Sandy e Mattia si svegliarono, gridarono in coro il nome del magico amico e corsero a salutarlo.
«Beh, giovane Andrea, come mai non dormi?» chiese il folletto dopo aver salutato tutti.
«Oggi la maestra ha detto che non conosciamo Bologna!» disse Andrea, e i suoi amici annuirono.
«Mmh, forse ha un po’ esagerato. Ma è importante conoscere la propria città, soprattutto quando è così bella!» disse Ludovarth, mostrando fuori dalla finestra il profilo delle due torri illuminate.
«Qui sono nati personaggi molto importanti, scienziati innovatori e brillanti sportivi! E ci sono nato io, ovviamente!».
I bambini risero, poi Lisa, la più piccola, si avvicinò a Ludovarth.
«Puoi parlarci di loro?» chiese speranzosa.
Il folletto si grattò il mento, fece il suo solito sorriso enigmatico e schioccò le dita.
In un batter d’occhio si trovarono in piazza Malpighi, davanti alle grandi tombe di pietra. I lampioni erano tutti accesi, ma non si sentivano rumori di macchine o persone.
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Rassegna stampa:
Le storie del folletto Ludovarth per i piccoli pazienti del Rizzoli [Resto del Carlino del 17 luglio 2013 – pdf]