Lo sport femminile verso il professionismo

Il decreto legislativo n. 36 del 28 febbraio 2021, in vigore dal 2 aprile 2021, relativo al riordino e alla riforma delle disposizioni in materia di enti sportivi professionistici e dilettantistici, nonché di lavoro sportivo ha istituito il Fondo per il professionismo negli sport femminili, dotato di un budget complessivo di 10,7 milioni di euro. Tra le novità anche il capitolo dedicato alla promozione della parità di genere.

Nello specifico, il Dlgs n. 36/2021 ha istituito il Fondo per il professionismo negli sport femminili con possibilità per le Federazioni sportive nazionali che intendono accedere al Fondo di deliberare il passaggio al professionismo sportivo dei campionati femminili: questo deve poi avvenire definitivamente entro il 31 dicembre 2022.

Le Federazioni sportive nazionali che hanno deliberato il passaggio al professionismo sportivo di campionati femminili stanno avendo quindi la possibilità di presentare la domanda di accesso al Fondo a condizione che l’utilizzo dei finanziamenti richiesti sia finalizzato:

  • per il 2020, a far fronte alle ricadute della pandemia da Covid-19, in particolare, al sostegno al reddito e alla tutela medico-sanitaria delle atlete, allo svolgimento di attività di sanificazione delle strutture sportive e di ristrutturazione degli impianti sportivi;
  • per il 2021 e il 2022, invece, alla riorganizzazione e al miglioramento delle infrastrutture sportive, al reclutamento e alla formazione delle atlete, alla qualifica e alla formazione dei tecnici, alla promozione dello sport femminile, alla sostenibilità economica della transizione al professionismo sportivo e all’allargamento delle tutele assicurative e assistenziali delle atlete.

Le Federazioni sportive nazionali beneficiarie del sostegno hanno l’onere di presentare ogni 6 mesi un resoconto sull’utilizzo delle risorse, sentite le associazioni delle sportive, le associazioni delle società e le associazioni degli allenatori.

Inoltre, il Dlgs n.36/2021 ha disposto che le Regioni, le Province autonome e il CONI si impegnino per il futuro a promuovere la parità di genere a tutti i livelli e in ogni struttura, favorendo l’inserimento delle donne nei ruoli di gestione e di responsabilità delle organizzazioni sportive e al proprio interno.

Il CONI stabilirà con un regolamento i principi informatori degli statuti delle Federazioni sportive nazionali, delle discipline sportive associate e delle associazioni benemerite mediante l’indicazione:

A) delle varie aree e dei ruoli in cui promuovere l’incremento della partecipazione femminile;

B) delle misure volte a favorire la rappresentanza delle donne nello sport.