NESSUNO ESCLUSO – PANE E STEREOTIPI
NESSUNO ESCLUSO – PANE E STEREOTIPI
PROGETTO PER LA PROMOZIONE DI UNA CULTURA DELL’ANTIVIOLENZA IN UNA COMUNITÀ RESPONSABILE E SOLIDALE
“Pane e stereotipi” è il titolo del laboratorio dedicato alla discussione degli stereotipi di genere, realizzato dal Comitato Provinciale AICS in collaborazione con i ragazzi del Servizio Civile Regionale a favore degli allievi della III D dell’Istituto Tecnico “Arrigo Serpieri” di Bologna. L’iniziativa ha fatto parte di “Nessuno Escluso” – Realizzazione di interventi per la promozione di una cultura antiviolenza in una comunità responsabile e solidale (progetto finanziato ai sensi della L.383/2000, art. 12, lett. F anno finanziario 2014).
Il tema della violenza di genere è drammaticamente all’ordine del giorno, per i frequenti episodi di cronaca e per la sempre maggiore attenzione che il fenomeno sta ricevendo da parte dell’opinione pubblica e dei mass media. Spesso siamo portati a pensare che questi eventi non riguardino la nostra diretta quotidianità e le nostre usuali interazioni con gli altri, ma la loro diffusione purtroppo lo smentisce. La violenza di genere può essere radicata e veicolata culturalmente, attraverso discorsi e immagini che propongono modelli di rappresentazione delle relazioni fortemente asimmetrici. Il linguaggio quotidiano contribuisce infatti in modo significativo alla definizione di ruoli e comportamenti che spesso vengono assunti come “naturali” e per questo motivo perpetrati senza una necessaria presa di posizione critica. Iniziative progettuali e interventi nei luoghi della formazione costituiscono lo strumento principale per ridefinire consapevolmente le relazioni di genere e i comportamenti che le sono correlati.
Il progetto, già nel titolo, vuole evidenziare come ciascuno di noi, direttamente o indirettamente, può divenire soggetto/oggetto di violenza quando si fa veicolo di pregiudizi. In questo modo si è voluta denunciare una violenza di tipo psicologico, o sociale, o economico, oltre che fisica. Per favorire la formazione di una “generazione della assunzione di responsabilità e del rispetto”, l’AICS ha voluto coinvolgere studenti delle scuole secondarie superiori nella produzione di testi che consentissero loro di assumere direttamente il punto di vista delle vittime e favorissero l’assunzione di responsabilità nel relazionarsi con gli altri, il rispetto della differenza di genere (e non solo), l’analisi critica dei propri comportamenti nella gestione delle relazioni.
Il progetto si è articolato nella somministrazione di un questionario, in un incontro con testimonianza attiva nella scuola da parte di un soggetto che opera nel campo e in 3 incontri per un laboratorio di scrittura creativa. Il taglio del laboratorio è stato scelto per sensibilizzare le nuove generazioni alla lettura dei propri comportamenti percepiti come “normali” o “innocui”, all’analisi critica delle proprie visioni e di quelle “tramandate” dalle generazioni precedenti per imparare ad agire non tanto su ciò che è noto ed evidente (l’episodio violento ormai compiuto, risaltato dai media e condannato dalla società è di facile individuazione), ma su ciò che è più nascosto e che spesso sta a monte: una cultura che non distingue tra le differenze di sesso e di genere, che non riconosce le tante forme di discriminazione e pregiudizio, che non sa come affrontare e arginare il problema.
I ragazzi hanno potuto riflettere su cosa si intende per genere o per violenza di genere e sui contesti comunicativi soggetti a questi temi, analizzando una grande quantità di spot pubblicitari che sottendono messaggi discriminatori e sminuenti. Hanno commentato in plenaria le risposte del questionario sul tema della violenza di genere, individuando alcuni importanti focus di riflessione: una su tutte, la percezione di non sapere come agire nel caso in cui le forme di violenza siano perpetrate da un familiare.
“Pane e Stereotipi” è anche il titolo del fumetto che i ragazzi hanno prodotto al termine di questo percorso e della brochure che è diventata la mappa per orientarvisi. I ragazzi hanno inventato personaggi che riassumono per i lettori i temi del laboratorio. Le loro avventure scandiscono la pubblicazione con una serie di caricature che prendono di mira situazioni famigliari “tipiche” come i pasti, dove i vari soggetti, partecipando ad una “normale” conversazione tra cibo, spot tv e cosa è successo in giornata, condiscono inconsapevolmente i cibi con una grande quantità di luoghi comuni sdoganati solo dall’ironia finalmente consapevole di chi li ha messi in scena. Si auspica che la guida diventi un prezioso strumento di consapevolezza nelle mani di tutti coloro che la riceveranno.